L’albero di Natale della nostra comunità parrocchiale
“Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto”.
(Lc 1, 78)
L’albero di Natale della nostra comunità parrocchiale di San Nicola di Bari in Gallina di Reggio Calabria, come già accennato, quest’anno ha un aspetto un po’ diverso rispetto al tradizionale albero di legno che ogni anno abbiamo visto nella nostra Piazza centrale.
Vediamo insieme di comprenderne in profondità il suo significato.
Al centro del “quadro” che ci si presenta notiamo un altissimo palo bianco, simbolo del pennone di una barca che è la nostra Madre Chiesa, sulla quale siamo tutti noi.
Ora eleviamo il nostro sguardo verso l’alto del pennone e scorgiamo una stella posta al di sopra del pennone, “un sole che sorge dall’alto” (Lc 1, 78), segno del Signore Gesù che visita e guida il suo popolo.
Adesso abbassiamo lo sguardo fino alla base del pennone.
Vediamo chiaramente un grande cerchio, la nostra barca, la nostra Chiesa, ripiena di piccole pietre non smussate, segno della nostra quotidianità, con tutte le nostre fatiche ed i nostri affanni.
Sulla barca sono presenti delle figure bianche, per essere visibili sempre, sono Giuseppe e Maria, colei che ha “detto sì al compimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1, 45).
Ci sono anche delle piante di stelle di Natale bianche in numero di 2, per riconoscere che non tutto è fatica ed affanno nella nostra vita terrena.
Ora riportiamo il nostro sguardo in alto e notiamo che, in maniera circolare, dal piede della stella si diramano a cascata strisce di luce bianca in numero di 9 (3×3) (di lunghezza di 9 mt (3×3)), segno della Grazia del Signore (cfr. Lc 1, 16b), le quali si ripartiscono omogeneamente ai bordi del cerchio esterno della base.
Le strisce di luce bianca si perdono tra le piccole pietre e si intravedono come percorso sotto quest’ultime per condurci nella nostra quotidianità verso la meta.
Fili lucidi in numero di 18 (3x3x2) scendono dai piedi della stella ed anch’essi si ripartiscono omogeneamente ai bordi del cerchio esterno della base. I fili lucidi sono simbolo delle nostre preghiere che salgono a Dio ai quali sono fissate delle palline colorate, segno dei doni di cui il Signore ci ricolma esaudendo le nostre preghiere. Le palline colorate sono state portate in dono dai nostri bambini e ragazzi la III Domenica di Avvento (Domenica Gaudete).
Queste palline colorate sono posizionate in maniera equidistante tra di loro ma non fino alla base, infatti vi è stato lasciato uno spazio di visibilità e soprattutto di libertà. Le palline colorate sono dinamiche, nel senso che le vibrazioni delle nostre preghiere, cioè dei fili lucidi, sollecitate dalle intemperie della vita (cfr. Mt 7,25) faranno scendere nel tempo le palline colorate, cioè i doni del Signore, verso il basso sopra di noi.
L’ultimo nostro sguardo si posa al centro in basso, sempre sulla barca: la mangiatoia.
Ai piedi della mangiatoia ci sono due angeli in adorazione al Salvatore.
Le strisce di luce bianca ed i fili lucidi che scendono dall’alto creano una fessura centrale per indicare il luogo della mangiatoia dove nasce il nostro Salvatore Gesù. Il sostegno della mangiatoia è costituita da dei tronchetti di legno di ulivo (simbolo di pace) uniti tra di loro per sostenere la mangiatoia stessa che è realizzata da un ceppo di legno, sempre di ulivo, spaccato naturalmente in due parti costituite dal segno della corteccia scura al bordo laterale esterno che prosegue in contrasto con il colore chiaro del legno interno a seguire; sono poste aperte a forma di libro e distanti tra di loro per lasciare il “vuoto” tra di loro.
Noi oggi riconosciamo la presenza del Signore nell’assenza del Bambinello nella nostra carne mortale. Il Signore è disponibile ad occupare il vuoto che noi non desideriamo vivere. Il Signore abita i nostri vuoti e si fa prossimo a tutto il genere umano.
“Venite,
prostràti adoriamo,
in ginocchio
davanti al Signore
che ci ha creati”.
(Sal 94, 6)